Vittoria casalinga per il 10° Due Valli Classic che per la prima volta si è corso con la formula della regolarità a media e che ha visto la vittoria finale per lo scaligero Nicola Manzini navigato dal toscano Cristiano Androvandi su Lancia Beta Coupè, due ottimi interpreti della specialità: “E’ una grande soddisfazione vincere la gara di casa in un contesto così bello come questo di Piazza Bra - commentava sul podio Manzini – un risultato conseguito chiudendo oltretutto davanti ad un due volte campione europeo di regolarità media come Paolo Marcattilij.”
Proprio il pilota milanese è stato il più serio avversario per la vittoria finale con la sua Porsche 2.0 T affiancato da Francesco Giammarino che commentava così la sua gara: “Ho trovato prove bellissime ed una gara organizzata molto bene, veramente una bella scoperta con tratti cronometrati sfidanti e avvincenti.”
A chiudere il podio del Due Valli Classic altri due specialisti della regolarità a media del calibro di Mauro Argenti e Roberta Amorosa su Porsche 911 T.
In attesa dellla Targa Florio HRR, seconda gara di Campionato Italiano, per la gara veronese che ha abbandonato la sport dopo l'introduzione dei nuovi regolamenti si tratta di un passaggio che ha contribuito ad accendere un vivace dibattito tra i regolaristi con chi ha potuto testare questa disciplina diffusa in tutta Europa in abbinamento ai rally e con chi, amante della sport, si scaglia contro coloro che, attraverso il loro comportamento più rallystico, ne hanno decretato le limitazioni introdotte.
Il primo a commentare su Facebook è stato un veterano delle corse su strada (rally, regolarità sport, regolarità media), Mauro Argentim che al termine del due valli ha dichiarato:
“Ecco le mie considerazioni sul Due Valli a media. Nelle Sport io andavo per il risultato e per il piacere di guidare la mia Porsche su strade chiuse al traffico. Fatta 100 una guida al limite in un rally, la mia andatura nella Sport era il 70%: questo in sicurezza perché nei tratti più pericolosi, tortuosi o con fondo sconnesso rallentavo per poi recuperare nel veloce. Mi sono sempre curato di arrivare al giallo con uno o due minuti di anticipo e non ho mai fatto un motivo di vanto arrivarci ancora prima. Quindi, in sostanza, rischio limitato, piacere di guida, rispetto della vettura. Nella media di Verona si doveva andare al limite nei tratti dove non si stava a media, con rischi per l’equipaggio e con possibili danni per la vettura, per poi andare piano nelle parti veloci e di nuovo al limite nei tratti dove non si stava a media. Sono andato molto forte in quei tratti, ho rischiato un pò (cosa che non voglio fare perché altrimenti farei i rally) e ho sofferto perché ho “sfottuto” troppo la mia auto. Ciò ancora di più per chi aveva vetture più lente della mia. Quindi, maggiori rischi e per giunta senza dotazioni di sicurezza da parte del 50% dei partecipanti. Riassumendo: per chi vuole andare forte, la media è l’ideale in quanto per il 30% delle prove devi andare al massimo, mentre nel veloce vai forzatamente piano. Detto ciò, la gara di Verona mi è piaciuta tanto, anche se l’organizzazione perfetta e la premiazione in piazza Bra davanti all’Arena con il palco e gli inni meritava da sola la partecipazione. Per fare una gara a media in (relativa) sicurezza, si devono però rendere obbligatorie le dotazioni (rollbar, caschi, tute ecc.), come mi hanno detto verrà fatto a breve dal punto di vista regolamentare. Concludendo, esperienza positiva, ma non mi dicano che hanno abolito la Sport perché si andava troppo forte: la Sport è stata abolita perché ALCUNI andavano troppo forte, credendo di fare un rally, e quindi costoro hanno penalizzato tutti gli altri.”
L'intervento del driver della Porsche, terzo assoluto nella generale, ha ricevuto commenti positivi come quello di Marco Bentivogli: “è morta a causa di quei "soggetti ". Ora non rimane altro che adeguarsi.” e Diego Coghi “Complimenti Mauro per la gara . Condivido al 100/100 quello che hai scritto. Era da tempo che non capivo come certi comportamenti in gara fossero ammessi.”, ma anche pareri contrari come quello di Ezio Corradin, in gara al Due Valli con Fabio Soldà su Porsche Carrera RS e quinto assoluto: “Da piangere, anche se ho portato a casa due coppe è una cosa ridicola, non bisogna più iscriversi a questa manifestazioni, mi dispiace per gli organizzatori che perdono entrate ma se ci sono iscrizioni 0 qualcuno si farà qualche domanda.”a cui fa da contraltare Francesco Gallo, secondo nella classe fino a 2000 del quarto raggruppamento in coppia con Maria Rosa Volpi a bordo di una Simca Sunbeam Ti: “Io mi sono divertito , sapevo a cosa sarei andato incontro, quindi ho accettato al meglio tutte le situazioni, se il Campagnolo sarà a media ci sarò.”
Insomma il 2023 per i regolaristi sarà l'anno dei confronti, tra la regolarità a media e regolarità sport, in attesa del 2024 che potrebbe portare altre novità.